

Khamenei nel bunker, toni dimessi nel discorso alla nazione
Video monocorde di 9 minuti,il leader iraniano appare affaticato
Voce affaticata con tono monocorde, volto tirato, il rimbombo che fa intendere si trovi in un bunker. Ali Khamenei si è rivolto alla nazione con un messaggio alla tv sfidando Israele e Stati Uniti per mostrare una parvenza di solidità del regime, ma gli oltre 9 minuti di intervento mostrano al mondo un leader in difficoltà, al di là del proclami minacciosi. L'inquadratura scelta dall'emittente di stato è la stessa utilizzata nell'ultimo discorso della Guida suprema, nei giorni scorsi. L'86enne Khamenei appare mezzobusto, seduto, affiancato sulla destra da una foto dell'ayatollah Khomeini (il fondatore della Repubblica islamica) e sulla sinistra dalla bandiera iraniana a sinistra. A coprire lo sfondo, una tenda beige che rende il set ancora più dimesso. Quasi tetro. Per oltre 9 minuti il capo della teocrazia accusa "il nemico sionista" di aver "commesso un errore e un grave crimine" bombardando l'Iran, ma assicura che sta subendo in rappresaglia una "punizione severa" che "lo ha indebolito". E ne è prova il fatto che "i suoi amici americani sono entrati in scena". Quindi, l'avvertimento a Donald Trump: "Ci ha minacciato apertamente con una dichiarazione inaccettabile, chiedendo di arrenderci", ma "qualsiasi intervento militare da parte" americana "causerà senza dubbio danni irreparabili". Parole durissime, che tuttavia la Guida suprema pronuncia con freddezza, senza mai accendersi, solo scuotendo la testa leggermente ogni tanto. Con lo sguardo diretto alla telecamera ma gli occhi che sembrano puntare altrove dietro le lenti degli occhiali. Un'immagine lontana anni luce da quella di Benyamin Netanyahu, che con toni ed espressione ben più decisi annunciava davanti alla stampa di essere "sulla strada della vittoria", commentando l'operazione 'Rising Lion'.
N.Keahi--HStB