Honolulu Star Bulletin - Muore atleta palestinese, da boxe thailandese stop a Israele

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Muore atleta palestinese, da boxe thailandese stop a Israele
Muore atleta palestinese, da boxe thailandese stop a Israele

Muore atleta palestinese, da boxe thailandese stop a Israele

Vietati inno e bandiera,in gara da 'neutrali' come per la Russia

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La federazione mondiale del Muaythai (Ifma), o boxe thailandese, disciplina non olimpica ma presente in varie altre manifestazioni come i Giochi Europei o quelli Panasiatici, ha stabilito con effetto immediato di vietare in occasione di ogni suo evento la bandiera e l'inno di Israele. La decisione è stata presa, viene precisato in un comunicato dell'Ifma, "dopo la morte di Ammar Hamayel, un giovane atleta palestinese che era anche un nostro ambasciatore di pace. Il ragazzo è è morto in un recente violento incidente (di guerra ndr) che ha scosso la comunità Muaythai mondiale". "Quando un bambino, un giovane ambasciatore di pace, viene ucciso, il silenzio non è più un'opzione - sono le parole del presidente dell'Ifma, Sakchye Tapsuwan, riferite nel comunicato -. Questa non è solo una tragedia, è un invito all'azione. Non possiamo restare a guardare mentre sono gli innocenti a pagare il prezzo del conflitto". Così, d'ora in poi e con effetto immediato, "nessun simbolo nazionale israeliano sarà consentito in nessun evento organizzato o patrocinato dall'Ifma. Ciò include la bandiera, l'inno e altri emblemi ufficiali". "Gli atleti israeliani potranno comunque gareggiare - specifica la nota -, ma solo con la qualifica di Atleti Individuali Neutrali (AIN), lo stesso status attualmente applicato ai partecipanti provenienti da Russia e Bielorussia. Inoltre, nessuna competizione ufficiale Ifma potrà essere ospitata da Israele". Quella della boxe thailandese è la prima federazione mondiale di uno sport che prende posizione contro Israele a causa di ciò che sta accadendo a Gaza. L'Ifma precisa anche che "la decisione rappresenta una protesta pacifica ma decisa contro azioni che mettono in pericolo i bambini e violano i valori fondamentali dello sport globale".

C.Kahananui--HStB